La Cassa Rurale di Treviglio a Portoviejo
26 Dic 2006 di admin
Dal 2 all´11 Novembre 2006, una delegazione della Banca di Credito Cooperativo – Cassa Rurale di Treviglio si è recata a Portoviejo in Ecuador, a testimoniare in modo tangibile il sostegno dell´istituzione bancaria alle famiglie inserite nei programmi di assistenza educativa avviati da padre Dario Maggi.
L´iniziativa si inquadra nel più ampio progetto di solidarietà internazionale promosso dalla Cassa Rurale di Treviglio intitolato "Aiutami a crescere!", avviato nel corso del 2006. Al centro del progetto c´è una forma di aiuto economico a distanza di bambini che in molti Paesi del mondo vivono in situazioni di grave disagio. Il contributo di coloro che scelgono questa forma di solidarietà serve a garantire ai bambini beni primari (cibo, vestiti, cure mediche,…), ma anche una crescita sociale ed un equilibrato sviluppo educativo nel proprio Paese di origine.
Gli interventi di sostegno a distanza sono coordinati direttamente da volontari che operano sul posto; il denaro non viene consegnato direttamente alle famiglie ma serve a sostenere i costi del progetto complessivo. Sono direttamente gli operatori che individuano i bisogni e gestiscono gli aiuti, come pure valutano i miglioramenti che il bambino e la sua famiglia hanno raggiunto grazie all´aiuto ricevuto, dandone periodicamente rendiconto al sostenitore, caso per caso.
Nell´ambito dell´iniziativa di solidarietà la Banca ha destinato al progetto AEDI / PELCA di Don Dario Maggi – coordinato dai volontari di AVSI di Milano in collaborazione con la locale associazione Pietrevive, un contributo complessivo in denaro equivalente al sostegno di ben 100 bambini. Inoltre si è impegnata a promuovere la raccolta delle "adozioni a distanza" tra i propri soci, clienti, dipendenti e collaboratori e – in caso di successo dell´iniziativa – a ripetere per gli anni successivi il proprio contributo diretto.
A conferma dell´impegno assunto la banca si è inoltre attivata per seguire da vicino l´evolversi delle attività, inviando nei vari luoghi individuati in giro per il mondo, persone scelte tra soci, clienti e dipendenti perché, oltre a testimoniarne personalmente la vicinanza, potessero verificare passo passo i progressi dell´iniziativa.
E´ toccata così a due dipendenti dell´istituto bancario trevigliese, particolarmente distintesi nella promozione dell´iniziativa tra la clientela della propria filiale, partire per l´Ecuador, una sorta di "viaggio premio" un po´ particolare. Si tratta della sig.ra Marta Giuli (filiale di Treviglio Sud) e della sig,ra Ferrari Elena (Filiale di Vailate), accompagnate da Massimo Ceruti del direttivo dell´Associazione Pietre Vive; la sig.ra Marta è stata inoltre accompagnata dal figlio Andrea, che ha vissuto un´esperienza indimenticabile in quei luoghi, in una realtà così diversa ed allo stesso tempo così "attraente" (come lui stesso avrà a scrivere in una improvvisata "poesia")
Poesia di Andrea (14 anni)
Ecuador
Avvoltoi come piccioni,
pellicani come gabbiani ,
cani come umani,
umani come cani.
Qui tutto è diverso
come in una poesia,
verso per verso.
Qui tutto è il contrario
Come dici tu don Dario,
bisogna avere un´attrattiva
per qualcosa di concreto.
Che sia uguale in tutto il mondo
E che non abbia un divieto.
La delegazione – accompagnata personalmente da padre Dario e dagli operatori locali – ha potuto visitare un certo numero di villaggi ("recinti" come li chiamano qui) della zona rurale della provincia del Manabì, in cui si sviluppano le attività del programma AEDI, per il cui dettaglio si rinvia al materiale abbondantemente presente su questo sito (I Progetti di Pietrevive).Incontrando insieme agli educatori nei diversi villaggi le mamme ed i papà dei bambini sostenuti a distanza, si è potuto constatare che, dove gli interventi sono già attuati da alcuni anni, i risultati positivi sulla vita sociale sono evidenti e si sta consolidando un vero senso di appartenenza alla comunità che invece, nelle zone di più recente intervento, stenta a manifestarsi.Alcuni padri si coinvolgono nei compiti assegnati a casa, in particolare per i lavori manuali e per la lettura ed in generale le riunioni contribuiscono a far nascere una maggiore solidarietà all´interno delle comunità, favorendo l´incontro di persone che vivono vicino ma che, per abitudine e tradizione, non si conoscevano quasi. Gli operatori raccontano che all´inizio non è stato facile, hanno incontrato delle resistenze, perché di solito i programmi di aiuto, sia del governo sia delle organizzazioni internazionali, tendono ad erogare aiuti materiali, creando nella popolazione delle vere e proprie aspettative in tal senso.Il programma AEDI invece ha portato un vero e proprio cambiamento culturale, eroga educazione, rivolgendosi direttamente a quelle mamme che oggi si ritrovano entusiaste di imparare come poter educare i loro figli, constatando come la cosa più importante è proprio il sentirsi valorizzate, riconosciute in grado di svolgere il loro compito.Positivi i riscontri anche per l´attività agricola, ora supportata dalla realizzazione di pozzi per l´acqua irrigua e della rete di distribuzione/irrigazione, che ha consentito la realizzazione di orti comunitari nell´ambito dei progetti promossi dall´Associazione Pietre Vive. La produzione degli orti è finalizzata innanzitutto al miglioramento dell´alimentazione dei bambini e per questo il lavoro viene svolto in collaborazione con un nutrizionista ed un tecnico agronomo. In fase di consolidamento l´allevamento di animali da cortile, attività complementare a quella agricola e che ne costituisce il naturale proseguimento. Viene svolta con la supervisione del coordinatore di progetto e consente, oltre che un´alimentazione più completa e variata, la nascita di una minima attività imprenditoriale.Molto importante è anche l´attività di assistenza sanitaria, svolta in collaborazione con la Fondazione Nueva Esperanza, i medici rurali nelle comunità ed i promotori di salute locali, in collegamento con gli orientatori del progetto AEDI. Si provvede alle vaccinazioni e alla cura sanitaria dei bambini e delle loro famiglie, in particolare a livello di denutrizione, prevenzione e cura delle malattie più comuni.Ma un racconto, delle fotografie, non riescono però a trasmettere la ricchezza di quello che i visitatori italiani hanno visto laggiù. Ci permettiamo perciò di suggerire a tutti coloro che ne hanno l´opportunità di andare a visitare questo paese (bellissimo) ed in particolare i progetti dell´AVSI.
Ci piace concludere citando quello che gli amici protagonisti di questo viaggio ci hanno confidato:
"Ora che i nomi degli amici dell´Ecuador hanno per noi un volto, speriamo che possa crescere sempre più la grande rete di amicizia e di solidarietà che il sostegno a distanza rende possibile, grazie al contributo dei sostenitori, grazie alle persone che lavorano sul campo e grazie ai bambini e alle loro famiglie che, di fronte a una proposta concreta di condivisione, hanno deciso di partecipare perché comprendono che si tratta di qualcosa di buono per la loro vita".
Abbiamo visto persone che beneficiano di un aiuto concreto, grazie al quale far compiere alla propria vita una svolta importante, con il metodo dell´educazione che non nasce da piani quinquennali e progetti che vengono dall´alto ma è introduzione alla realtà totale, come dice Don Giussani: "avviene da persona a persona, nella comunicazione di una esperienza di vita che proviene dal cuore di un uomo e parla al cuore di un altro uomo, in insegnamenti, atti, opere, mossi da un autentico amore all´uomo".
E´ quanto testimoniano uomini come padre Dario Maggi missionario da oltre 15 anni in Ecuador, impegnato insieme a Don Francesco, suor Daniela e tutti gli operatori del progetto AEDI nel ridare una speranza di dignità ad un popolo: "E´ un´educazione non scolastica del cuore, del loro cuore ad essere sé stessi, perché sono ricchi nelle loro tradizioni e ricchi nelle loro possibilità. Se si vuole introdurre qualcosa nel loro ambiente, questo qualcosa deve aiutarli ad essere artefici della propria riuscita".
Grazie ancora per il contributo di tutti, senza il quale tutto questo non sarebbe possibile.