Inaugurata a Julcuy la nuova scuola “I Girasoli”
5 Giu 2007 di massimo
Il 5 giugno 2007, alla presenza di autorità, genitori e famiglie, amici e bambini del programma AEDI, si è inaugurata a Julcuy la nuova scuola “I Girasoli”, un’opera che permetterà di offrire ai bambini assistiti nell’ambito del programma AEDI un posto di incontro e di formazione.
AEDI – Azione Educativa Integrata è un programma di educazione infantile familiare attivo in Ecuador dal 2001, per iniziativa del missionario bergamasco don Dario Maggi. Il progetto valorizza la famiglia come primo soggetto educativo e l’assiste dal punto di vista educativo, sanitario e alimentare. Alcuni interventi sono rivolti ai bambini, altri coinvolgono l’intera famiglia. Tutto questo è possibile grazie al sostegno diretto di Pietre Vive e alla collaborazione con AVSI per il sostegno a distanza dei circa mille bambini complessivamente coinvolti.
All’evento hanno partecipato, Mons. José Mario Ruiz, Arcivescovo di Portoviejo; Maria Teresa Gatti, Dania Tondini ed Andrea Bianchesi, della O.n.g. italiana AVSI; il Sindaco di Jipijapa, la Presidentessa del Patronato Provinciale e la presidentessa del Patronato Municipale di Jipijapa, il Presidente della Giunta Municipale di Julcuy, un rappresentante del Club Rotary di Portoviejo, il parroco della parrocchia Santa María Madre alla quale appartiene Julcuy; il direttore della Scuola Belisario Quevedo, la rappresentante dell’Associazione Pietre Vive sig.ra Clara Maggi.
La Casa “I Girasoli” – una volta ultimata – costituirà un complesso scolastico che ospiterà molteplici funzioni educative e sarà completamente al servizio delle famiglie. Sarà costituito da aule per l’appoggio scolare, aula informatica, scuola dell’infanzia, sala mensa, abitazione per i maestri.
Per ora si è inaugurato il primo lotto del complesso, costituito da 3 aule completamente attrezzate, nelle quali funzioneranno:
- il Centro di Educazione Iniziale (Scuola d’infanzia) che, grazie ad un accordo sottoscritto col Patronato Provinciale di Manabí, sarà attrezzato con tutti i materiali, giochi, libri e gli altri supporti necessari per l’attività didattica dei bambini;
- un laboratorio di informatica dotato di 10 personal computer e la connessione satellitare ad internet. Sarà utilizzato per la formazione di docenti e bambini e potrà essere utilizzato anche dalle comunità che fanno parte della rete locale, che si compone di 14 comunità.
La nuova realizzazione fa parte di un più ampio intervento di sviluppo che si sta attuando all’interno delle comunità di Julcuy, Las Peñas, Las Piñas, Agua Pato e Soledad. Tutte fanno parte della parrocchia di Julcuy nel cantone di Jipijapa. La zona risulta molto depressa e non gode di particolari attenzioni nè da parte del governo locale nè da parte di altri enti, soprattutto per la posizione decentrata e le difficoltà di accesso in presenza di strutture viarie molto carenti.
Il sostentamento delle famiglie di queste comunità dipende prevalentemente dall’agricoltura dove sono impiegati gli uomini, sia come braccianti agricoli sia come proprietari di piccoli appezzamenti di terreno, la cui coltivazione dipende essenzialmente dal periodo delle piogge (inverno – da gennaio ad aprile). Durante il periodo estivo (aprile – dicembre) il 50% degli uomini emigrano alla ricerca di lavoro soprattutto verso Guayaquil.
Le madri di famiglia dedicano il proprio tempo alle faccende domestiche, alla cura dei bambini e al lavoro nei campi. Il reddito medio della famiglia è di 40 dollari al mese.
Le famiglie della comunità non hanno sinora preso parte a programmi di sviluppo per l’infanzia e i genitori dedicano poco tempo ai figli; anche l’aspetto nutrizionale è trascurato. All’interno di queste comunità non esiste un centro sanitario, fatta eccezione per Julcuy dove c’è un centro per la salute con un medico e un’infermiera tre volte alla settimana. Le patologie più frequenti sono infezioni gastrointestinali, influenze, malnutrizione, malaria e diarree e vengono curate con metodi tradizionali.
Le abitazioni tradizionali delle comunità hanno le pareti di canne, il tetto di zinco, il pavimento di legno. Oltre il 65% delle abitazioni sono in prestito, circa un 15% è di proprietà e il rimanente è in affitto. La maggior parte delle abitazioni ha accesso all’energia elettrica e all’acqua attraverso pozzi o rubinetti comuni. Le abitazioni non dispongono di servizi igienici.
Le vie di comunicazione verso tutte le comunità sono praticabili solamente durante la stagione estiva e si trovano in mediocri condizioni; in inverno gli abitanti si muovono con le bestie da soma. La gran parte delle comunità ha una scuola ma la presenza di insegnanti è molto saltuaria, non esistono asili e manca una vera e propria rete fognaria, l’acqua potabile, attrezzature ricreative, ecc.
Nelle comunità non esistono organizzazioni di agricoltori o enti per lo sviluppo o servizi sociali.
In una situazione talmente problematica l’inaugurazione de “I Girasoli” è stata una vera festa, che ha assunto i contorni di un riscatto sociale per le popolazioni di quelle zone da troppo tempo atteso. (vedi intervento dei genitori all’inaugurazione )
Così oggi si possono vedere i risultati di questi sforzi.
All’inizio del primo anno di attività si sono iscritti alla scuola 144 bambini, appartenenti a 14 comunità. Per il loro trasporto dai vari villaggi è stato appositamente realizzato un servizio di scuolabus organizzato su 3 rotte di trasporto.
I maestri sono 5 e sono ospitati provvisoriamente in abitazioni messe a disposizione dalla comunità locale.