La Fondazione Senor De La Buena Esperanza è un associazione volontaria
che fornisce assistenza sanitaria agli strati poveri della popolazione
di Manabì. ‘E stata fondata 10 anni fa da un missionario
lombardo (Padre Valter Maggi) ed è attualmente diretta da un altro
missionario (Padre Fancesco Rizzo, che da 5 anni collabora con don Dario
nell’attività pastorale e nella gestione della Fondazione.
La Fondazione ha locali suoi propri, ambulatori medici ed un gabinetto
odontoiatrico e fornisce assistenza pediatrica, ginecologica ed odontoiatrica
a prezzi simbolici, per le famiglie povere della città. Si avvale
di personale fisso (una segretaria a tempo parziale, un custode) e volontario
(medici, infermieri), nonché dell’opera di due suore lombarde
giunte 3 anni fa sul suolo ecuadoregno. Nel corso dei dieci anni di attività
i medici della Fondazione hanno visitato oltre 15.000 bambini ed effettuato
più di 4000 interventi odontoiatrici e 1000 pap-test.
Annesso ai locali della Fondazione vi è un dispensario, dove vengono
venduti i farmaci essenziali ad un prezzo molto ridotto rispetto ai prezzi
praticati dalle altre farmacie (in Ecuador l’assistenza farmaceutica
non è garantita dallo stato, ma è a totale carico dei cittadini).
Da circa 4 anni la Fondazione ha iniziato ad estendere la sua attività
anche alle zone rurali, correttamente individuate come le più
bisognose. La sua azione è stata appoggiata dall’Associazione
Volontaria Italiana “Pietre Vive. Teresa e Francesco per l’Ecuador”
con sede a Treviglio (Bg), che ha fornito la consulenza specialistica
ed ha procurato i farmaci e le attrezzature necessari. Alcuni medici
ed infermieri italiani, che lavorano presso l’Ospedale di Treviglio
e che hanno aderito all’associazione, si recano periodicamente
in Ecuador per seguire i programmi ed indirizzare gli aiuti. I programmi
di intervento della Fondazione nelle zone rurali sono due.
a) programmi di controllo parassiti iniziati da 5 anni su molte zone
della provincia.
b) programmi di assistenza materno-infantile iniziati 2 anni fa ed attuati
nella zona sud della provincia (Cantone di Jipijapa).
Questi programmi sono attuati secondo le linee guida dell’Organizzazione
Mondiale della Sanità ( vedi “Lineamientos para la evaluacion
de la Geohelmintiasis y la Esquistosomiasis a nivel de la Comunidad, Ginebra
2002”). Consistono nella somministrazione periodica a tutti i bambini
ed alle donne in età fertile di un farmaco antielmintico per diminuire
la carica parassitaria e migliorare lo stato nutrizionale.
I bambini e le donne in età fertile sono infatti i gruppi a maggior
rischio di ammalarsi di parassitosi e di patire gravi conseguenze per
il loro stato di salute. La cadenza delle somministrazioni è stabilita
in base ad una inchiesta scolare nella quale vengono esaminate le feci
di un campione di bambini e misurato il loro stato nutrizionale. Questi
programmi sono iniziati in una zona periferica della città di Portoviejo
(Picoazà) e sono proseguiti in varie comunità della Provincia
di Manabì. I risultati delle indagini scolari sono riportati nella
Tabella 1 e mostrano cariche parassitarie maggiori nella zona suburbana
di Picoazà e nella zona Nord della provincia. Per questo motivo
da cinque anni è in corso la somministrazione periodica di un farmaco
antielmintico nelle zone di Picoazà e del Paraiso (zona Nord).
Questo schema di trattamento è stato concordato con la Organizzazione
Mondiale della Salute di Ginevra (Sezione Controllo Parassiti) alla quale
vengono inviati periodicamente i dati raccolti nelle indagini scolari.
I dati preliminari di controllo sull’impatto del programma sembrano
favorevoli, infatti una seconda indagine effettuata a Picoazà 3
anni dopo l’inizio del programma ha mostrato una diminuzione dei
bambini parassitari e la scomparsa di alte cariche di parassiti.
La Fondazione effettua interventi di tipo sanitario in due zone della
Provincia di Manabì (all’incirca il 10% del territorio dell’intera
provincia):
a) Zona Nord della Provincia: Comunità del Paradiso e di Santa
Maria
b) Zona Sud della Provincia: Comunità di Julcui, Anegado, Albajacal
e America (appartenenti al Cantone di Jipijapa)
Le zone non sono state scelte a caso, ma sono le aree dove la Vicaria
dell’Educazione della Diocesi di Portoviejo sta attuando da tempo
importanti progetti educativi. La Vicaria dell’Educazione è
coordinata dallo stesso Padre Maggi, e dispone di una rete di educatori
che attuano progetti educativi a favore di bambini in età pre-scolare
(PELCA E CNH) e scolare (AIEDI). In questi programmi gli educatori raggiungono
le famiglie più lontane riunendo le madri ed insegnando loro quello
che normalmente si fa negli asili infantili (asili itineranti). Nella
zona di Julcui sono stati costruiti in numerose frazioni anche asili ed
orti famigliari, coltivati a turno dai genitori organizzati in forma di
piccole cooperative. In questo modo la problematica educativa si integra
alla necessità di fornire un’alimentazione adeguata ai bambini
in crescita. La presenza di questa rete di educatori, coordinata dal personale
della Vicaria di Educazione ha suggerito alla Fondazione la progettazione
di un intervento sanitario di base, inserito sulle risorse già
presenti. Questo intervento è stato embricato sulla organizzazione
dei programmi educativi della Vicaria ed è iniziato con visite
mediche periodiche a tutti i bambini. Con il tempo è maturata la
necessità di non limitare l’intervento alle sole visite di
controllo, ma di rispondere globalmente ai bisogni sanitari del settore
materno infantile, il più debole della popolazione rurale.
Per poter attuare i programmi sanitari nelle citate aree è stata
così stipulata una convenzione con la Direzione Provinciale di
Salute (vedi
Allegato...), secondo la quale sono stati affidati alla Fondazione
l’organizzazione ed il coordinamento delle attività sanitarie
del settore materno infantile nelle aree interessate. In base a questa
convenzione la Fondazione può avvalersi del personale dei Subcentri
di Salute coordinandolo per il raggiungimento degli obiettivi ed impegnandosi
inoltre a supportarlo ed a fornire assistenza tecnica ed attrezzature.
Durante l’esecuzione dei programmi di controllo dei parassiti intestinali
la Fondazione si è resa conto che i problemi di salute dell’area
materno infantile erano ben più ampi e che pertanto necessitava
un intervento globale su tutte le malattie di questo settore. In altre
parole i programmi di intervento cosiddetti “verticali”, diretti
al controllo di una sola entità morbosa, non erano sufficienti.
‘E stato così pensato un intervento diretto alle malattie
più importanti che causavano morte e denutrizione nei bambini e
nelle gravide.
L’Organizzazione Mondiale della Salute (OMS) e l’Organizzazione
Panamericana di Salute (OPS) hanno elaborato una strategia per affrontare
i problemi di salute dei bambini e delle donne gravide. Questa strategia
prende il nome di AIEPI (Assistenza Integrata delle Malattie Prevalenti
dell’Infanzia). Brevemente si prevede la formazione di agenti comunitari
di salute (ACS), scelti tra le persone più adatte che vivono nella
comunità. Questi agenti, coordinati da medici ed infermieri addestrati
ad hoc, attuano una serie di interventi sanitari predefiniti con l’obiettivo
di diminuire la mortalità e morbilità materno-infantile.
Questi interventi consistono nell’attuazione di 16 PRATICHE CHIAVE
(vedi Allegato 3) attraverso visite a domicilio e somministrazione di
farmaci essenziali, di cui ogni agente di salute è dotato. Gli
obiettivi intermedi sono:
1) favorire la crescita e lo sviluppo sano dei bambini
2) prevenire le malattie
3) favorire l’igiene della casa e l’adozione di pratiche domestiche
sicure
4) insegnare alle madri i segni di pericolo per trasportare urgentemente
il bambino grave all’ospedale o quello meno grave al centro di salute.
Questa strategia era stata applicata dal Ministero di Salute in alcuni
Subcentri ma nessuna di queste iniziative aveva avuto seguito per la mancanza
di organizzazione e per l’incostanza di risorse messe a disposizione
dallo Stato Ecuadoregno. Nonostante le difficoltà pratiche questa
strategia è considerata il mezzo di intervento più efficace
nel ridurre la mortalità infantile dei paesi in via di sviluppo,
soprattutto per quanto concerne i bambini di età compresa fra gli
0 ed i 5 anni.
L’OMS e l’OPS hanno anche elaborato una strategia simile per
ridurre la mortalità e morbilità materna, dall’acronimo
IMPAC (Integrated Management of Pregnancy and Childhood) per la cui descrizione
si rimanda all’omonimo materiale dell’OMS e dell’OPS
scaricabile dal web (www.who.org , www.paho.org ).
Nel Dicembre del 2003 la Fondazione, con il supporto dell’Associazione
Italiana Pietre Vive e grazie alla convenzione stipulata con La Direzione
Provinciale di Salute, decise di iniziare un progetto AIEPI nelle zone
di Julcui, Anegado,Albajacal e America. Questi settori furono scelti in
base alle segnalazioni pervenute alla Sub-Direzione di Salute di Jipijapa,
capoluogo dell’area sud della provincia. Le segnalazioni evidenziavano
gravi problemi di malnutrizione e di mortalità infantile in queste
aree. Nel Dicembre 2003 la Fondazione e la Direzione di Salute iniziarono
un Corso di AIEPI clinico diretto ai medici ed infermieri dei subcentri
di salute delle medesime aree. Il Corso aveva come obiettivo la preparazione
del personale sanitario che avrebbe poi dovuto coordinare gli agenti di
salute. Nel Gennaio 2004 furono scelte le persone candidabili a diventare
agenti di salute, che furono formate in un Corso di 3 giorni, sempre organizzato
dalla Fondazione, ma condotto da personale del Ministero di Salute di
Quito, specializzato nella formazione di agenti comunitari. Il programma
(Allegato 4) ed il materiale del Corso furono forniti dalla Sezione di
Quito dell’Organizzazione Mondiale della Sanità. Nel periodo
immediatamente successivo la Fondazione organizzò un terzo corso
di aggiornamento per il personale medico e paramedico dei subcentri, con
addestramento pratico nella gestione del neonato a rischio e rianimazione
neonatale.
Venti agenti di salute iniziarono la loro
attività nella prima parte del 2004 coordinati da un Medico già
appartenente alla Fondazione che nel frattempo aveva iniziato il suo lavoro
come medico rurale. Grazie ad un contributo della Diocesi di Brescia e
del Club Rotary di Treviglio ogni agente di salute fu dotato di una valigetta
con i farmaci essenziali e di un Registro per annotare le attività,
le pratiche igieniche delle famiglie e le curve di crescita dei bambini
visitati.
Le attività degli agenti di salute sono:
1) Censimento delle famiglie. L’Agente utilizza una scheda con domande
predefinite per raccogliere le notizie riguardo al numero di componenti
della famiglia, alla situazione lavorativa, alle condizioni igieniche
della casa, alla preparazione di pasti ecc. Vengono anche raccolte notizie
sulla presenza o meno della latrina e di animali all’interno della
casa.
2) Visite alle famiglie (due volte al mese circa). Durante la visita l’Agente
riunisce i componenti della famiglia presenti e spiega loro i consigli
igienico sanitari dell’AIEPI utilizzando disegni contenuti in un
rotafolio. In particolare insegna ai genitori come riconoscere i segni
di pericolo di morte e come preparare le terapie più semplici (ad
esempio le soluzioni di reidratazione orale in caso di diarrea)
3) Somministra direttamente i farmaci essenziali di cui dispone e consegna
alla madre la quantità necessaria per completare la terapia, contro
il pagamento di una quota simbolica di denaro, richiesta al fine di scoraggiare
gli sprechi.
Le quantità di farmaci consegnate vengono annotate su un registro
carico-scarico.
4) Invia se necessario il bimbo al più vicino centro di salute
o all’Ospedale compilando un modulo apposito.
5) Vigila sulla prescrizione corretta delle cure nei bambini dimessi dall’Ospedale
o visitati al Centro di Salute.
6) Si riunisce periodicamente con i medici e gli infermieri del subcentro
di salute
per programmare le attività da svolgere.
7) Partecipa ai Corsi di aggiornamento della Fondazione e della Direzione
di salute.
Il Medico Coordinatore:
1) assicura la formazione continua degli ACS coadiuvato dal personale
a ciò preposto dalla Direzione di Salute (almeno una visita mensile
ad ogni agente di salute ed una riunione mensile con tutti gli agenti)
2) Raccoglie i reports semestrali degli ACS e compila il report conclusivo
della sua area, che invia alla Fondazione.
3) Mantiene il polso epidemiologico sulla sua area informando la Direzione
di Salute e la Fondazione, compilando i moduli e le informative richiesti
dalla Direzione di Salute.
4) Stabilisce gli interventi necessari e le necessità di farmaci
del Subcentro e degli ACS.
5) Accoglie e visita i pazienti inviati dagli ACS, riaffidando loro i
pazienti e consegnando un referto medico contenente le istruzioni per
da seguire.
Dai primi reports semestrali trasmessi dagli ACS alla Fondazione emergono dati preoccupanti sullo stato di salute materno infantile nelle quattro aree coperte dalla Fondazione. Vengono qui riportati i dati relativi al semestre Ottobre 2004- Marzo 2005.
Dati di mortalità:
Popolazione servita: 2471 (popolazione coperta dall’intervento degli
Agenti di salute)
Popolazione residente secondo il censimento 2002: 3991
Tasso di copertura della popolazione: 61 %
Nascite nel semestre: 35
Mortalità materna: 2
Mortalità infantile nel primo anno di vita: 2 pari al 5.7% (morti
nel 1° anno/nascite)
Mortalità infantile fra 1 e 4 anni: 0 Numero decessi tra gli adulti:
6
Dati di morbilità:
Problemi di salute osservati nei bambini di età inferiore ai due
mesi: I problemi più frequenti sono il basso peso, pratiche di
allattamento scorrette ed inadeguate ed incompleti schemi di vaccinazione.
Le scorrette pratiche di allattamento sono molto gravi perché portano
problemi di malnutrizione nel primo anno di vita, con facilità
ad ammalarsi ed aumentata mortalità in caso di diarrea ed infezioni
respiratorie.
1) Le zone rurali della Provincia di Manabì hanno gravi problemi
di salute specialmente nel settore materno infantile. I problemi sono
aggravati dallo stato di povertà delle famiglie, dalla dispersione
dei villaggi e dalla lontananza dai centri di erogazione dell’assistenza
sanitaria pubblica (subcentri di salute, Ospedale)
2) Il sistema sanitario statale non è in grado di provvedere un’assistenza
adeguata a causa della inadeguatezza dei subcentri di salute in organizzazione,
struttura, risorse umane e strumentali.
3) La Fondazione Senor De La Buena Esperanza, diretta dal missionario
lombardo Don Valter Maggi, ha iniziato nell’area sud della provincia
un programma di salute materno-infantile secondo le linee guida dell’OMS
(AIEPI) e con l’appoggio tecnico- finanziario dell’Associazione
Italiana Pietre Vive.
4) Tale programma si effettua congiuntamente alla Direzione Provinciale
di Salute (organismo governativo) attraverso una convenzione che stabilisce
i rispettivi ambiti di intervento.
5) L’attuazione del programma è iniziata nel 2004 con la
formazione di 15 Agenti Comunitari di Salute, che lavorano sotto la supervisione
ed il coordinamento del personale medico dei subcentri di salute. Il programma
viene attuato con la partecipazione attiva delle popolazioni locali attraverso
gli organismi comunali di controllo (sindaco, assemblea comunale e comitato
di gestione del subentro)
6) Il programma garantisce attualmente la copertura del 60% della zona
sud affidata alla Fondazione con la citata convenzione, mentre la zona
nord, ugualmente affidata alla Fondazione, risulta totalmente scoperta.
7) Dai dati preliminari del sistema di rilevazione degli Agenti di Salute
risulta una elevata mortalità materna ed infantile nel primo anno
di vita e la presenza di malnutrizione grave nei bambini di età
inferiore all’anno.
8) ‘E necessario estendere il programma AIEPI alle zone carenti
di Agenti di Salute ed implementare in tutte le zone programmi specifici
per il controllo e la cura delle donne gravide in aggiunta al progetto
AIEPI già funzionante.
|