Scuola Indigena di Otavalo
3 Ott 2012 di admin
L’Associazione Pietrevive parteciperà al progetto per la realizzazione di una scuola bilingue nel cantone di Otavalo. L’istituto educativo “Cardenal Bernardino Echeverría”, della diocesi di Ibarra, sarà il contesto in cui verrà sviluppato il progetto. Sarà referente del progetto il Vescovo di Ibarra, Mons. Valter Maggi.
Le lingue interessate dal progetto saranno la lingua locale chiamata kichwa (o anche quechua o runasimi, nell’espressione locale), lo spagnolo (castigliano) che è la lingua parlata ufficialmente a livello nazionale, con l’aggiunta dell’inglese.
Ecco di seguito una sintesi della presentazione del progetto, realizzata dalla diocesi di Ibarra.
Descrizione del progetto
“Proposta educativa interculturale cattolica bilingue per il rafforzamento delle capacità umane, competenze scientifiche ed educative di docenti, studenti e genitori dell’Unità Educativa “Cardenal Bernardino Echeverría” del cantone Otavalo, provincia di Imbabura”
Il contesto
Il progetto è stao presentato in occasione dell’Anno della Fede, promosso dal Santo Padre. Si tratta di una iniziativa orientata a favorire la nuova evangelizzazione nel settore indigeno mediante le istituzioni educative al fine di riscoprire la gioia di credere e ritrovare l’entusiasmo di comunicare la fede.
La Diocesi di Ibarra, nel suo programma pastorale ha come obiettivo: “Rendere le istituzioni educative veri centri di trasmissione della cultura cristiana, inserite nel vivo tessuto della Chiesa”, e come parte del loro lavoro pastorale, accompagna e sostiene l’organizzazione e la presa di coscienza delle popolazioni indigene promovendole come nuovi soggetti sociali, valorizzando la loro pluriculturalità e interculturalità.
La situazione locale
La provincia di Imbabura è situata nella parte nord della sierra dell’Ecuador, nota con il nome di “Provincia dei Laghi”. In base al censimento del 2010, Imbabura ha una popolazione di 398.224 abitanti. La capitale è Ibarra con una popolazione di 181.175 abitanti. Altre città importanti appartenenti alla provincia sono: Otavalo con 104.874 ab., Antonio Ante 43.518 ab., Cotacachi 40.036 ab.
La geografia della provincia di Imbabura si caratterizza per la sua varia topografia, due grandi vulcani: Imbabura y Cotacachi; le secche valli a nord e quelle tropicali nella zona di Intag y Lita. Esistono anche laghi, cascate e sorgenti di acqua termale. Vi si coltivano mais, canna da zucchero, frutti tropicali. Inoltre si producono stiancia e cabuya. Come attività economica vi è l’esportazione di prodotti di artigianato, indumenti e articoli di pelle. Si commercializzano anche prodotti agricoli, alimenti e bevande.
In particolare la parrocchia rurale di González Suárez, scenario del presente progetto, si trova a 14 chilometri a sud della città di Otavalo, a un’altezza di 2680 metri sul livello del mare.
La situazione educativa
Secondo i controlli SER del Ministero dell’Educazione, applicati nel 2008, la qualità educativa nelle istituzioni di educazione primaria e superiore a livello nazionale, è gravemente carente. I risultati esposti mostrano maggiori problemi nelle aree della Matematica e Scienze Naturali, facendosi più gravi negli anni successivi: il decimo della scuola primaria e il terzo delle superiori.
Educazione rurale
Nonostante gli sforzi da parte dello Stato per migliorare la qualità del servizio educativo nel settore rurale, questo non raggiunge tutti. Il fatto che i bambini ricevano testi e divise gratuiti, si siano costruite nuove aule, si siano assegnati contratti o certificazioni docenti per il settore fiscale e questi siano meglio remunerati che i professori del settore privato, ciò non ha garantito il miglioramento della qualità educativa, principalmente a causa del fatto che il docente si è ridotto a funzionario dello Stato, situazione che si è acutizzata maggiormente nel settore rurale dal momento che i docenti non hanno sviluppato le competenze tecniche e scientifiche più adeguate per lo svolgimento della professione nelle comunità, per lo più indigene.
Ciò ha fatto sì che il livello di abbandono scolastico sia abbastanza elevato; non vi è un adeguamento dei contenuti delle discipline alla realtà, si osserva un basso livello pedagogico e didattico, una scarsa e confusa dotazione dei materiali didattici interculturali e bilingue, noncuranza rispetto alla conservazione dell’attrezzatura scolastica.
La parrocchia di González Suárez ha una popolazione di 5570 abitanti. In base all’ INEC – censimento 2010, in questa parrocchia la popolazione in età scolare che attualmente frequenta un’istituto di istruzione regolare è del 45,64% (2.282), a fronte di un 54,36% (2718) tra bambini e giovani che non frequentano alcun istituto.
Quanto detto pone in evidenza la necessità impellente di migliorare la qualità del servizio educativo negli istituti presenti sul territorio, specialmente quelli interculturali bilingue. È necessario inoltre unire gli sforzi per promuovere l’accesso e la continuità degli studi di bambini/e e giovani della zona e diminuire l’abbandono scolastico e il prematuro ingresso nel mondo del lavoro.
La maggior parte dei genitori della zona di González Suárez lavorano come braccianti nelle piantagioni di fiori da esportazione e in altre attività agricole. Si osserva un considerevole abbandono scolastico dal momento che molti adolescenti e giovani iniziano a lavorare e non terminano gli studi. Sono pochi coloro che continuano le superiori, e tra questi solo coloro che hanno la possibilità economica per andare fuori dalla parrocchia e/o cantone. L’influenza della cultura globalizzata e globalizzatrice ha debilitato le radici culturali e religiose proprie dei genitori.
Gli adolescenti, in particolar modo, sono privi di un’adeguata educazione all’affettività e sessualità. Il Ministero ha attivato un programma in evidente contraddizione con i principi della dignità della persona umana. Ma i genitori non possiedono le conoscenze sufficienti e adeguate per esercitare il proprio compito educativo, soprattutto nei temi che riguardano l’educazione affettiva e sessuale dei propri figli.
L’educazione interculturale bilingue (EIB)
Il sistema di EIB fu creato in Ecuador nel 1988 con il proposito di promuovere la valorizzazione e il recupero delle culture e lingue delle diverse nazionalità e popolazioni indigene. Nonostante i suoi risultati, presenta ancora problemi che vanno dalla mancanza di presupposti all’interferenza delle autorità governative.
Un’autentica EIB prende le mosse dalle necessità, interessi e aspirazioni delle diverse nazionalità e popolazioni indigene. Si fonda sul diritto inalienabile ad essere riconosciuti come gruppi con caratteristiche proprie concordi alle rispettive cosmo visioni. Prende in considerazione le forme di vita peculiari, promuove la valorizzazione e il recupero critico della loro cultura ancestrale, contribuisce al rafforzamento sociale delle rispettive etnie e del paese in generale, mediante processi di socializzazione, decentralizzazione e autonomia; si prevede la partecipazione attiva nella questione educativa di genitori, leader della comunità, docenti, discenti e organismi nazionali e internazionali.
L’educazione indigena è interculturale poiché promuove l’affermazione e pratica dell’educando nella propria cosmo visione, in ambito culturale, sociale e scientifico, così come l’appropriazione selettiva e critica di elementi culturali di altre società da parte degli indigeni; inoltre viene facilitata l’appropriazione cosciente e critica di elementi culturali indigeni da parte di altri settori della società nazionale.
L’educazione è bilingue poiché favorisce l’istruzione e l’impiego delle lingue indigene come strumento di insegnamento-apprendimento e comunicazione e dello spagnolo come lingua di relazione interculturale, così che possano svilupparsi sia dal punto di vista lessicale che stilistico fino a convertirsi in lingue poli funzionali. Nella EIB è fondamentale che il docente adoperi bene i due codici linguistici, sia la lingua indigena che lo spagnolo senza interferenza, così come è importante che abbia buona conoscenza dei saperi scientifici della cultura indigena e della scienza universale. Se così non fosse, i docenti, studenti e studentesse non praticherebbero una vera interculturalità.
L’educazione interculturale bilingue, in un significato più ampio, ha come missione la trasmissione e condivisione delle conoscenze, abitudini e tradizioni ancestrali; tuttavia, per l’ignoranza e la mancanza di indagini si stanno dimenticando quelle conoscenze indigene, ciò ha contribuito alla svalutazione e povertà culturale, perdita della lingua, distorsione dei valori culturali, portando così alla perdita dell’identità.
Il presente progetto si inserisce inoltre nelle linee pastorali descritte nel documento di Aparecida (5a Conferenza generale del Vescovato Latinoamericano y dei Caraibi, maggio 2007) dove si legge: “Oggi le popolazioni indigene sono minacciate nella loro esistenza fisica, culturale e spirituale; nelle loro abitudini di vita; nelle loro identità; nella loro diversità. La loro progressiva trasformazione culturale provoca la rapida scomparsa di alcune lingue e culture. L’emigrazione, causata dalla povertà, sta influendo sul cambiamento di abitudini e relazioni” (No. 90). È proprio questa prospettiva che guida il presente progetto, mettendo in evidenza l’urgenza di recuperare la cultura e la lingua kichwa, la stessa che sta per scomparire riducendosi a lingua esclusivamente orale.
Con l’educazione interculturale bilingue si cerca di valorizzare tutte le espressioni della cultura indigena caratterizzata dalla cura dei valori umani di gran significato come “l’apertura all’azione di Dio” dei frutti della terra, del carattere sacro della vita umana, della valorizzazione della famiglia, del senso di solidarietà e corresponsabilità nel lavoro comune, dell’importanza della cultura, della fede in una vita ultraterrena.
Attività
Il progetto si articola principalmente in sette blocchi di intervento:
Elaborazione della proposta educativa
Si formerà una squadra tecnica multidisciplinare per la progettazione, costruzione, attivazione e valutazione della proposta educativa e culturale dell’Unità Educativa “Cardenal Bernardino Echeverría”, che in una prima fase realizzerà la costruzione e la validazione del curricolo integrato interculturale bilingue cattolico.
Nella fase successiva, si attiverà e valuterà la proposta di modo che risponda alle necessità socio educative e culturali di tutta la comunità educativa. Questa squadra sarà inoltre incaricata di produrre, tradurre ed editare materiali interculturali di supporto a docenti, studenti e genitori nell’ambito dell’Anno della Fede.
Formazione iniziale e continuativa per docenti e genitori
Il piano di formazione contiene un itinerario educativo destinato a 17 docenti e contempla 3 eventi durante l’anno. I contenuti saranno contestualizzati in corrispondenza delle necessità individuate nella fase diagnostica e saranno temi relazionati al Catechismo della Chiesa Cattolica, alla pedagogia e didattica interculturale, allo sviluppo personale e all’educazione affettivo-sessuale, all’istruzione religiosa scolastica, all’ambiente, alle NTICs…
L’abilitazione docente si estenderà ad altri docenti delle scuole del settore. Gli eventi avranno l’avallo della Pontificia Università Cattolica Sede di Ibarra. Il pacchetto di abilitazione e formazione conterà un minimo totale di 120 ore annuali, distribuite in periodi diversi, il cui superamento garantirà la competenza professionale dei docenti in virtù degli standard di qualità richiesti dall’istituzione e dal Ministero.
Gli abilitati saranno professionisti capaci di dominare contenuti scientifici di ogni tematica da un punto di vista interculturale.
Il piano di formazione dei genitori sarà vincolato alla formazione docente. La modalità dell’evento sarà laboratoriale con una durata di 3 ore. L’abilitazione familiare sarà a carico di professori e genitori istruttori i quali saranno preparati in varie tematiche secondo i principi, gli obiettivi e la metodologia proprie dell’educazione familiare.
I genitori dell’Unità Educativa seguiranno in totale 9 laboratori l’anno.
Produzione di materiali educativi e didattici
Al fine di disporre di materiale stampato di supporto per la formazione iniziale e continuativa per docenti, studenti e genitori, si prevede la progettazione, produzione, traduzione ed edizione di testi, riviste, opuscoli e altri materiali educativi in lingua kichwa e spagnola con un approccio interculturale.
Si prevede di stampare 300 materiali di supporto, tra testi, guide e opuscoli con contenuti formativi dottrinali del catechismo della Chiesa Cattolica, educazione affettiva e sessuale, insegnamento religioso, pedagogia e didattica, salute, nutrizione. Il materiale sarà utilizzato in laboratori di abilitazione di docenti, familiari, incontri con bambini, adolescenti e anche offerto ad altre istituzioni.
Dotazione di materiale educativo e tecnologico
Si prevede l’acquisizione di testi di educazione di base (Lingua e Letteratura, Matematica, Ambiente naturale e Sociale, Studi Sociali, Scienze Naturali, Inglese). Si prevede anche di fornire vari materiali educativi e didattici in lingua kichwa e spagnola così come strumenti informatici che possano essere utilizzati in modo interattivo per migliorare l’apprendimento.
Tra i materiali educativi: giochi didattici per stimolare le abilità logiche e creative; costruzioni, lotterie, rompicapi, cartellini di stimolazione visiva, blocchi logici, burattini…
Materiale deperibile come: tempera per pittura con le dita, pastelli, pennarelli, fogli, cartoncini, cartone, fomix (materiale sintetico di facile trasformazione per lavori pratici)…
Assistenza tecnica, prosieguo, controllo e valutazione della gestione pedagogia e didattica in aula
I docenti potranno contare sul supporto tecnico di personale abilitato incaricato di controllare, dar seguito, fornire appoggio tramite varie strategie didattiche, come ad esempio i circoli di studio, e valutare in modo permanente la qualità educativa dell’istituto in particolar modo nelle aree di pedagogia e didattica, educazione affettiva e sessuale, formazione di adolescenti e di famiglie.
Attivazione del servizio di trasporto
Si prevede di stabilire 2 itinerari di percorso degli autobus per quei bambini che vivono in settori distanti dall’Unità Educativa.
Realizzazione di una fattoria integrale didattico-produttiva
Si tratta di uno spazio destinato alla semina di ortaggi e colture a ciclo breve propri della zona, e costituisce un luogo di apprendimento per bambini e adolescenti sull’arte di coltivare la terra secondo la propria cosmo visione culturale.
Partecipazione locale
La Chiesa di Ibarra prende parte al presente progetto con il sostegno della squadra di collaboratori della Direzione pedagogica della Rete Educativa Diocesana e con la parrocchia ecclesiastica di González Suárez.