Brignano saluta Don Dario
26 Ott 2008 di admin
Nel castello di Brignano Gera d’Adda, tutto il paese, gli amici e i parenti, hanno avuto modo di festeggiare e dare segno del proprio affetto a Dario, il ragazzo irrequieto diventato prima prete e ora Vescovo, in un paese sconosciuto e lontano.
Un paese, l’Ecuador, che i brignanesi stanno poco alla volta imparando a conoscere, grazie alle iniziative degli amici di Dario. Nel castello di Brignano, le magnifiche sale affrescate contrastano un po’ con il clima famigliare e di grande affetto che lega Mons. Dario Maggi ai suoi compaesani.
Quando Dario si presenta alla prima balza dello scalone d’ingresso, sono tutti protesi e cantano per accoglierlo, una bella canzone, un po’ storpiata (“…benvenuto Maggi…” invece di “…benvenuto Maggio…”) scherzando e commuovendosi insieme, come si fa all’oratorio con l’amico che torna dopo molto tempo. Dagli affreschi antichi facce festanti guardano, come se il passato profondo e importante di quel piccolo paese volesse dire a Dario “ci siamo anche noi, siamo la tua storia, che ti appartiene ovunque tu vada”.
Nella prima sala, la più bella, Sergio e Angela hanno allestito, come fanno spesso in queste occasioni, il banchetto per la vendita degli oggetti portati dal sudamerica: animali e piccoli gioielli fatti con la Tagua (l’avorio vegetale) e poi tovaglie e amache con i colori forti e caldi, che fanno subito pensare ad una festa sudamericana. Una combinazione perfetta, seppure casuale, con la bellezza della sala e i suoi colori vivaci.
Dario l’attraversa con gli occhi umidi, certamente si apettava una festa, ma l’affetto sovrabbondante che si legge negli occhi di tutti, quello no, non si può mai immaginare davvero. Lo conducono ad un’altra stanza, allestita a sala da concerto, lunga e luminosa. Dario ricorderà poi che in gioventù quella sala era usata come una cappella, con tanto di altare, proprio lì dove è stato allestito il palco, e molte volte hanno “preso messa” proprio li, nel cuore del castello.
Ed è un vero e proprio concerto, quello che segue, dove Walter Muto insieme ad alcuni amici formano un qualificato gruppo di musicisti che intrattiene la sala con musiche molto varie. Non mancano di coinvolgere Cesare Aresi, l’amico architetto e cantautore a tempo perso (o viceversa?!).
Una piccola rappresentazione teatrale, molto liberamente tratta dai promessi sposi del Manzoni, porta sul palco anche altri amici, per scherzare con Dario e nello stesso tempo ricordare il senso di quel lungo, complicato e straordinario cammino.
L’incontro si è concluso poi con i saluti del sindaco di Brignano, Giuseppe Ferri e con l’immancabile gigantesca torta offerta dallo “zio Maggi” noto panificatore e pasticciere nella vicina Treviglio.
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